lunedì, gennaio 27, 2014

Death is nothing, but to live without glory is to die every day

Death is nothing, but to live without glory is to die every day

Napoleon


Sul Suicidio

Napoleone si interroga se sia giusto togliersi la vita. Da ricordare che spesso tra i suoi soldati ci furono casi di suicidio gran parte dei quali per ragioni di "cuore". Un uomo impavido come Bonaparte non poteva certo considerare il suicidio come una soluzione. Napoleone non si arrendeva mai. A Sant'Elena il suicidio poteva essere una soluzione, ma l'Imperatore non si sottrasse al suo martirio e bevve il calice amaro del martirio e dell'arroganza del perfido Hudson Lowe.


Ma ascoltiamo le parole dell'Imperatore:

" Un uomo ha il diritto di suicidarsi?
Sì se la sua morte non nuoce a nessuno e la vita è un male per lui.
Quando, però la vita è un male per l'uomo? 
Quando gli offre sofferenze e pene, ma poiché le soffreneze e le pene cambiano q ogni istante, non c'è nessun momento della vita in cui l'uomo abbia il diritto di uccidersi.
Il momento potrebbe arrivare proprio nell'ora della morte, perché allora soltanto l'uomo saprebbe che la sua vita è consistita in un intreccio di mali e sofferenze".

Il duca d' Enghien era necessario ucciderlo?

Enghien


" Quelli volevano portare il disordine nella Francia e uccidere la Rivoluzione uccidendo me; ho dovuto proteggerla e vendicarla. Ho mostrato di cosa è capace. Il Duca d'Enghien cospirava come chiunque altro, ed è stato necessario trattarlo come chiunque altro. I Borboni non vedranno mai niente se non attraverso l'occhio di bue, e sono destinati a illudersi in eterno. Ah sarebbe stato ben diverso se fossero stati visti sul campo di battaglia come Enrico IV, tutto coperto di sangue e di polvere. Non si riconquista un regno con una lettera datata da Londra e firmata semplicemente Luigi. Ho versato del sangue, ne farò scorrere dell'altro, ma senza collera semplicemente perché il salasso è una delle pratiche della medicina politica."

Napoleone Bonaparte

La morte non è nulla.



giovedì, gennaio 16, 2014

domenica, gennaio 12, 2014

La regina di Prussia

Luisa di Prussia
 Luisa di Meclemburgo- Strelitz

1807, Luisa di Meclemburgo- Strelitz, regina di Prussia accetta di incontrare Napoleone allo scopo di cercare di rendere meno dure le condizioni imposte dai vincitori. Ecco come l'Imperatore descrive l'incontro in una lettera a Giuseppina.

" Amica mia, la regina di Prussia ha cenato con me ieri. Ho dovuto difendermi perché avrebbe voluto spingermi a fare qualche altra concessione al marito, sono stato galante, ma mi sono attenuto alla politica.
Lei è molto gradevole, mi tormentava per ottenere Magdeburgo e voleva che impegnassi per ciò la mia parola. Io continuavo a rifiutare con galanteria.
C'era una rosa sul camino, l'ho presa e gliel'ho offerta. Lei ha ritirato la mano dicendo: "a condizione che sia accompagnata da Magdeburgo".
Io ho subito ribattuto:" Ma Signora sono io che vi offro la rosa".
Dopo questo colloquio, l'ho accompagnata alla sua carrozza, lei ha chiesto di Duroc, che le piace molto.
Si è messa a piangere dicendo:"sono stata ingannata".


Luisa di Prussia e Napoleone
L'incontro di Tilsit
Luisa di Prussia fu un personaggio importante del suo tempo. Donna di notevole bellezza come si può ben vedere dai ritratti, la regina era una donna forte e determinata che faceva da contraltare al debole marito Federico Guglielmo.
Fu proprio Luisa ad esortare il marito a intraprendere la guerra contro Napoleone. Fu l'incontro con lo Zar Alessandro a spingere Luisa a sposarne la causa contro Bonaparte.

Dopo la sconfitta di Jena e le pesanti conseguenze che ne derivarono, Luisa fu l'emblema della voglia di rivincita dei Prussiani. La figura della regina, intrepida, coraggiosa, bella e altera divenne il simbolo del nazionalismo della sua patria che portò a una profonda riorganizzazione dell'esercito.

Tali riforme portarono i Prussiani a prendersi la rivincita contro Napoleone, infatti si dice che Blucher nel 1814 quando entrò a Parigi gridò: "La regina è vendicata"
Regina che non potè assistere al trionfo Prussiano perche a  34 anni, nel 1810, morì.

Bonus napoleonico:


Non amo nessuno

Non amo nessuno, sorprendenti le parole di Napoleone in questo suo scritto.

L'indole di Napoleone era solitaria. Questa sua caratteristica era ben visibile fin dall'infanzia.
A Brienne alla scuola militare, a Parigi e anche nei primi anni da sottotenente Napoleone amava star soloa rimuginare sulla sua condizione con un particolare disprezzo per i suoi coetanei che sentiva distanti.

Bonaparte non cambiò mai. Egli si sentiva superiore agli altri uomini, impegnato in una missione. Tutti i suoi sforzi, tutta la sua concentrazione,la sua abnegazione, la sua forza di volontà erano tese a un supremo obiettivo.

Questa consapevolezza lo teneva lontano dagli altri uomini. I suoi amici erano veramente pochi. Duroc che cita nello scritto sottostante, il Maresciallo Lannes, uno dei pochi che gli dava del tu.

Il giudizio delle donne, forse non è del tutto veritiero. Napoleone fu sinceramente innamorato di Giuseppina, ma anche di Maria Walewska e di Maria Luisa.
Con la contessa Walewska sia al castello di Finkestein che a Schonbrunn ebbe dei momenti di intimità familiare quasi borghesi. La stessa cosa avvenne con Maria Luisa nel periodoin cui vissero insieme.

Come non dimenticare poi la sincera affezione che ebbe con Desirée Clary una delle sue prime fiamme che non dimenticò mai.

Non amo nessuno

è un pò troppo.
Probabilmente sarebbe più giusto dire e pensare che Napoleone non si sentisse amato da nessuno. La sua posizione era così in alto da attrarre una miriade di adulatori e lui non riusciva a comprendere quanta devozione o quanto opportunismo c'era tra i suoi interlocutori.

Credo che, in fondo questo il destino dei grandi uomini, quello di avre tanta gente intorno, ma con la maledizione di non potersi fidare di nessuno.

Leggiamo insieme le parole di Napoleone:

" L'amicizia è soltanto una parola, non amo nessuno. 

No, non amo i miei fratelli. 

Forse un po' Giuseppe, lo amo un po' per abitudine perché è più anziano di me.

Duroc!Ma, sì amo anche lui; ma perché? Mi piace il suo carattere.

E' freddo, asciutto, severo e poi Duroc non piange mai!

Quanto a me mi è abbastanza indifferente; so bene di non avere amici veri.

Finchè sarò quel che sono me ne farò quanti ne vorrò, almeno in apparenza.

E'necessario far piagnucolare le donne, è affar loro, ma io non ho questa sensibilità!

Occorre essere fermi, mantenere il cuore fermo; in caso contrario non bisogna immischiarsi né di guerra, né di governo."


firma napoleone